
Ministero degli Affari Esteri
Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI)[1] è un dicastero del governo italiano. Esso ha il compito di attuare la politica estera dell’Italia e di rappresentare il Paese nel contesto delle relazioni internazionali.
L’attuale ministro è Antonio Tajani, in carica dal 22 ottobre 2022.
Storia
Il primo organo a ricoprire questo ruolo è la Segreteria di Stato degli Affari esteri dell’originario Regno di Sardegna. Il nome deriva dallo Statuto Albertino del 1848 con cui si dà vita al dicastero: una delle sue sedi fino al 1922 fu il Palazzo della Consulta a Roma (ora sede della Corte Costituzionale).
La prima grande riforma avviene con il ministro Carlo Sforza, che riorganizza il Ministero su base territoriale, sostituita in seguito durante il ventennio. Nello stesso periodo la sede viene spostata a Palazzo Chigi. Con il trasferimento del governo e dei suoi uffici dall’11 febbraio 1944 al 16 agosto 1944 a Salerno a causa della guerra, il Ministero degli Affari esteri viene trasferito e ospitato presso il signorile Palazzo Barone di Salerno per poi tornare definitivamente a Roma, dopo la liberazione della città. In questo periodo il generale Pietro Badoglio, in qualità di capo dell’esecutivo, riorganizza i servizi con un decreto ministeriale del 15 luglio 1944.
Dal 1959 il Palazzo della Farnesina ospita il Ministero degli Affari esteri: dotato di ben 1.320 stanze, originariamente costruito per ospitare la sede del Partito Nazionale Fascista, negli anni cinquanta venne riconvertito per ospitare gli uffici del Ministero, allora dispersi in tredici sedi distaccate. L’edificio, con una facciata lunga 169 metri e alta 51 metri, vanta un volume di 720.000 m³ che lo pone, insieme alla Reggia di Caserta, tra gli edifici più grandi d’Italia.
Funzioni
I compiti del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale sono disciplinati dalla legge 23 aprile 2003, n. 109, ovvero le funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi dell’Italia in sede internazionale, che spettano allo Stato sulla base dell’articolo 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, relativi ai rapporti politici, economici, sociali e culturali con l’estero, di rapporti con gli altri Stati e con le organizzazioni internazionali. Il Ministero rappresenta l’Italia (attraverso i cosiddetti ‘ministri plenipotenziari’) per la stipulazione e la revisione dei trattati e convenzioni internazionali, per le questioni di diritto internazionale e il contenzioso.
In relazione alle istituzioni dell’Unione europea rappresenta la posizione italiana nella politica estera e di sicurezza comune, la PESC, prevista dal trattato dell’Unione europea e nei rapporti attinenti alle relazioni politiche ed economiche esterne dell’Unione europea e dell’EURATOM. Coopera con le organizzazioni internazionali per lo sviluppo, l’emigrazione e la tutela degli italiani e lavoratori all’estero. Spettano, invece, alla Presidenza del Consiglio dei ministri le funzioni di partecipazione della Repubblica Italiana all’Unione europea, nonché all’attuazione delle relative politiche.
Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale è componente del Consiglio supremo di difesa.
Organizzazione
Il vertice politico è rappresentato dal Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
L’amministrazione del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale è costituita dagli uffici centrali e da quelli territoriali, riformata dal decreto del 18 febbraio 2001 e più recentemente dal D.P.R. 19 maggio 2010, n. 95 (in Gazz. Uff. 24 giugno, n. 145). Il vertice amministrativo del Ministero è il Segretario generale.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale apre al pubblico le porte del Palazzo ogni ultimo venerdì del mese – esclusi luglio e agosto – all’interno del programma “Aperti per voi” del Touring Club Italiano. L’iniziativa – nata nel 2005 con lo scopo di rendere visitabili i luoghi d’arte e di cultura italiani solitamente chiusi al pubblico o limitatamente accessibili – si svolge grazie al contributo dei volontari del Touring Club Italiano. La prenotazione è obbligatoria.
La Farnesina apre anche – sempre su prenotazione – un fine settimana di maggio grazie all’adesione al progetto Open House Roma e un sabato di ottobre, in collaborazione con AMACI, per la Giornata del Contemporaneo.
La visita e l’accesso all’edificio
La visita è gratuita e dura circa 90 minuti. Si raccomanda di presentarsi all’ingresso 15 minuti prima dell’inizio dell’evento, muniti del documento usato per la registrazione. Non è previsto un servizio di guardaroba e non è possibile introdurre caschi, trolley e altre borse di grandi dimensioni.